Jigoro Kano, il fondatore del judo era solito organizzare all’inizio di ogni anno una cerimonia, al proprio dojo del Kodokan di Tokyo, nel corso della quale rinnovare l’impegno ed individuare gli auspici della nuova stagione.

Per il quarto anno consecutivo analoga cerimonia si è svolta al dojo del DYK in via Cattaneo a Chiasso. In calce alla premiazione comunale che ha assegnato le menzioni per i risultati sportivi sportive a ben 17 judoka del DYK e la menzione al merito ad Enrico Cappelletti per i quarant’anni di volontariato sportivo, il presidente Marco Frigerio ha espresso i voti per il nuovo anno.

“Il judo è molto più di un esercizio fisico” ha detto il presidente “la pratica completa della disciplina comporta momenti di confronto individuali ed a squadre, che portano ad una crescita personale e ad una maturazione dei praticanti. L’equazione sport = movimento non è condivisibile perché eccessivamente riduttiva e, per altro contraria agli obiettivi che il fondatore del judo si era posto promuovendo la propria disciplina. Il judo – praticato intensamente e con  la dovuta serietà – intende contribuire alla formazione di persone sane, socialmente impegnate ed utili”.

Passando in rassegna gli obiettivi dell’anno il presidente ha insistito sulla ripresa dell’attività agonistica a squadre. Una formazione di judo parteciperà infatti al campionato svizzero di seconda lega est 2019. Sei le squadre che andranno ad affrontarsi, in turni di andata e ritorno a cinque pesi, durante cinque giornate la prima delle quali prevista per sabato 23 marzo a Chiasso. La massima kennediana “non chiederti cosa lo Stato può fare per te ma cosa tu puoi fare per lo Stato”, ricondotta alla vita associativa, ben trova applicazione nell’ambito delle competizioni a squadre. Il judo è uno sport individuale ma la competizione a squadre, in qualche modo è un correttivo all’egoismo naturale del singolo e porta a competere – non solamente per sé stessi – ma per la propria società. Poter iscrivere quindi nuovamente una squadra al campionato nazionale è un successo, anche perché in Ticino nessun altro club ha una formazione iscritta (vi è solamente una squadra cantonale).

Naturalmente l’impegno che ognuno deve porre è condizionato dagli obiettivi che si pone. Chi ambisce ad avere risultati di livello internazionale deve saper approfittare dei “tempi di vacanza” per dedicarsi alla crescita sportiva. Al DYK, anche nella nuova stagione si proporranno allenamenti alla Robur et Fides di Varese (una delle migliori palestre della vicina Lombardia) e stage formativi esterni a Fiesch e a Cesenatico. Starà al singolo approfittarne a dipendenza delle proprie aspettative.

Il presidente Frigerio, che quest’anno festeggia i 35 anni di presidenza, ha infine augurato a tutti un anno ricco di soddisfazioni, di impegno e di gioia. Un grazie particolare per la prolungata collaborazione è stato espresso alla first lady Brunella ed a Enrico Cappelletti membro di comitato da quarant’anni. Al DYK tutto è pronto per il futuro; il nuovo anno non poteva partire meglio.