IL DISCORSO SUI TRE LIVELLI DEL JUDO COMPIE 100 ANNI !

Jigoro Kano è stato un grande educatore.

Ha scritto parecchio ed ha lasciato, anche sul judo, testi significativi che (benché ignorati da buona parte dei judoisti) costituiscono indicazioni precise sul senso della pratica della disciplina.

Il “Discorso sui tre livelli del judo” ed il successivo “Judo superiore” apparsi sulla rivista Judo nel luglio e agosto 1918 costituiscono due testi fondamentali per comprendere il pensiero del Fondatore.

A cento anni dalla loro apparizione il DYK Chiasso intendere riproporli, seppur in forma breve, in occasione dei Campionati Ticinesi Individuali di domenica 25 febbraio. Al momento delle premiazioni uno stralcio di alcuni scritti del Fondatore verrà proposto ai praticanti, ai loro genitori e soprattutto agli insegnanti presenti. L’auspicio è che la riproposta possa essere un’occasione di meditazione per tutti.

Riassumendo al massimo il senso dei due scritti menzionati si osserva come il Fondatore intendeva il judo come un metodo educativo atto ad influenzare la vita dei praticanti. Nel judo si ritrovano tre componenti: “la tecnica di attacco-difesa, la formazione fisica e la coltivazione della mente e dell’animo”. La base è la specializzazione nelle tecniche di attacco-difesa che permette di acquisire un fisico forte ed anche di coltivare la mente. L’obiettivo finale è servire la società ,cioè impiegare nel  modo più efficace la capacità fisica e mentale ottenuta nella fasi precedenti.

Il judo superiore consiste nel “perfezionare sé stessi per servire la società”. Il Fondatore insisteva sul fatto che, per poter contribuire al meglio, è indispensabile che il perfezionamento di sé stessi venga raggiunto in primis. “Possedere personalità, intelligenza e salute è nulla se queste qualità non vengono utilizzate per qualche fine … il perfezionamento dell’io non ha senso se non è applicato al servire la società”.

L’importanza del judo, per il Fondatore, sta proprio nell’offrire una via appropriata e diretta per raggiungere la meta comune e universale permettendoci di scoprire come realizzarla. Naturalmente affinché questo metodo risulti efficace non basta qualche sporadica comparsa al dojo, indispensabile è che la pratica del judo diventi un elemento centrale della propria formazione.

Riprendendo i termini di Jigoro Kano “il judo insegna la via più efficace del corpo e della mente e può essere considerato come uno studio del metodo, in quanto ci permette di approfondire come ottenere il successo”.

MF / Chiasso, 20.2.2018