Mattia Frigerio (2° dan FSJ, monitore GS) ci presenta le difese e dei possibili contraccolpi in seguito a attacchi di tai-otoshi. Uke Manrico Frigerio.
Tai-otoshi è una tecnica di braccia (te-waza). La sua esecuzione è possibile su varie opportunità.
Riprendendo i principi di difesa, la possibilità di opporsi a tale attacco è data bloccando l’attacco (vedi foto 1), rispettivamente evitando l’attacco (vedi foto 2) oppure cedendo all’attacco (vedi foto 3).
Nel primo caso (difesa GO) chi subisce il primo attacco si oppone con il proprio corpo e la propria forza all’esecuzione della tecnica avanzando la gamba destra e posizionandosi a gambe piegate.
Nel secondo caso (difesa CHOWA) chi subisce l’attacco, anticipa il movimento dell’esecutore scavalcando la sua gamba destra prima che la stessa si posizioni.
Nel terzo caso (difesa YAWARA) chi subisce l’attacco sposta il peso del proprio corpo sulla diagonale avasnzando il fianco sinistro e si lascia trasportare dal movimento di entrata che non interrompe.
Quali possibili contraccolpi vengono qui proposti: osoto-gari in rotazione dopo la difesa go (vedi foto 4), ko-soto-gake dopo la difesa chowa eseguita solo parzialmente per semplificare ancora di più il kaeshi (vedi foto 5) e uchi-mata, dopo difesa yawara e una rotazione completa (vedi foto 6).
Naturalmente i kaeshi sono in parte determinati dalla capacità e dalle preferenze di chi esegue le tecniche. Chi avesse altre soluzioni sensate può certo proporre altre conclusioni. L’importante è che difesa e contraccolpo abbiano un senso e siano connesse.
Nel filmato vengono infine eseguite le difese e i tre contraccolpi proposti.